Sul viale del tramonto il partito del “Presidente”?
“La Repubblica” annuncia, dati alla mano, un vero e proprio esodo da Forza Italia. Il movimento creato da Berlusconi che sul finire dello scorso secolo stupì per la fulminea ascesa che portò l’allora Cavaliere al potere, sta ora perdendo visibilmente pezzi.
L’addio di Michaela Biancofiore è solo l’ultimo tassello di un puzzle che si sta inesorabilmente disfacendo. E mentre non si sopiscono i dissidi interni, i sondaggi sono inesorabili.
Gli “Azzurri” sono pronosticati da un consultazione interna attorno al 2% per le prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna. Questa notizia avrebbe dato ulteriore vigore al “fuggi-fuggi” da parte di dirigenti e iscritti che vedono compromesse le loro velleità di carriera politica.
Le mete preferite sono ovviamente gli alleati Lega e Fratelli d’Italia. I partiti di Salvini e Meloni stanno facendo infatti incetta di ormai ex-forzisti.
Cresce intanto il malumore interno scaturito dalle dichiarazioni pro-sardine di Francesca Pascale. Giudicate inopportune, le esternazioni della fidanzata di Berlusconi hanno dato fiato alla minoranza anti-Salvini restata nei ranghi azzurri.
Su questo fronte c’è da registrare lo stop dato alla Carfagna circa la sua candidatura alla presidenza della Regione Campania, che pare quasi un “ente sacrificale” sull’altare della Lega.
Per la prima volta in 25 anni di storia di Forza Italia, Berlusconi non ha convocato deputati e senatori forzisti ad Arcore per gli auguri di Natale.
Una forzista alla guida della Calabria
Nel frattempo Matteo Salvini cerca di capitalizzare al massimo il consenso col tentativo di piazzare i propri uomini anche al Sud. È recente la manifestazione dell’intenzione di candidare leghisti alla presidenza delle regioni Campania e Puglia. Specialmente ora che il leader leghista, dopo aver rigettato il nome del forzista Occhiuto, ha accettato Jole Santelli, altra esponente di FI, per la presidenza della Calabria.
La situazione è comunque fluida e soggetta a rapide evoluzioni. Il centro destra si prepara a dare la spallata definitiva al governo giallo-rosso di Conte, attraverso una strategia che delinea una mappa sempre più favorevole a Salvini.